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Albacina
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Il castello di Albacina
passa in mano al Comune di Fabriano nel XIII sec. Nell'estimo del
catasto
del 1604 venne valutato 33.854 scudi e 73 baiocchi. Oggi è visibile
una parte della cinta muraria e la porta d'ingresso bastionata. La
chiesa parrocchiale è dedicata a S. Venanzo vescovo di Luni e forse
anche di Tufico. Nel 1.100 vennero rinvenute le spoglie del Santo in
una nicchia all'interno della chiesa
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Oggi rimane una lapide incisa su pietra a
ricordo.
Sul monte che sovrasta Albacina, a 5 Km. circa, sorge la chiesetta
eremitica di S. Maria dell' Acquarella, qui nel 1.529 si radunò
il capitolo dei frati Cappuccini.
Nel territorio di Albacina sorgeva il municipio romano di Tuficum
della tribù Ufentina. Sembra fosse più ricca e più vasta di
Attidium,
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le sue terme forse si trovavano a S. Vittore.
Nel 1.933 venne casualmente alla luce, tra la
ghiaia del fiume, una testa in bronzo
oggi conservata al Museo Nazionale di Ancona.
Di Tuficum rimane una ricca raccolta di epigrafi di cui alcune
conservate nel Municipio di Fabriano ed altre nell'atrio della
chiesa parrocchiale. Qualche rudere e qualche scultura hanno
permesso di individuare il luogo dove sorgeva la romana Tuficum.
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( Epigrafi conservate
nell'atrio della chiesa parrocchiale )
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Nella chiesa parrocchiale è conservato un
trittico del Maestro di Staffolo, nei pannelli la Madonna col
Bambino in trono, S. Venanzo e S. Mariano, nella cuspidi Dio fra gli
angeli, l'Arcangelo Gabriele, e la
Vergine Annunziata. Nei dodici
scomparti della predella gli Apostoli.
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(Interno chiesa)
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(Trittico del
Maestro di Staffolo)
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