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Collamato
Le popolazioni
distrutte dai Goti, tra le quali
figurano
Attidium e Tuficum, si riversarono nel territorio circostante
in cerca di salvezza.
Costruirono fortificazioni nei punti ritenuti più sicuri.
Molti dei profughi di Attidium si
rifugiarono sul colle dove sorse il castello di Collamato.
Dalle Carte Diplomatiche Fabrianesi
dello Zonghi, che contengono 274
documenti che vanno dal XI al XIV
sec. , viene menzionato Coldamati, Coldematum, Col
di Amati che indicano chiaramente l'origine del
vocabolo derivante dal genitivo di un nome
personale: Amato da cui Colle di Amato
fino a giungere all'attuale Collamato.Anche nella
tradizione popolare viene ricordato un
tale di nome Amato, nobile e facoltoso,
che molti concordano essere il fondatore e il
signore del castello. Il Sassi invece risale a Mato, da un fondo
di proprietà della Gens Mattia di Attidium,
che ha lasciato la sua denominazione anche nella
vicina località di Almatano.
Il castello passa, come tutti gli altri della
zona, sotto il
dominio di Fabriano nel XII -XIII. Sorsero però dei
problemi,
infatti le tasse richieste erano molto onerose tanto che
il castello di Collamato si rivolse alla Rota
di Macerata chiedendo un pagamento più equo. |

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In un documento catastale del 1604 il castello risulta stimato 32483 scudi più 21
baiocchi. Nel 1349 il castello
venne distrutto, fu riedificato nel 1421, perdendo
gran parte della struttura originaria.La chiesa
più antica del paese, eretta nel 1232 , è San Giustino fuori
le mura. Conserva ancora la facciata, il
portale e il campanile a vela
originali. La chiesa fino al 1887
fungeva da cimitero, all'interno vi sono
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4 fosse comuni, una delle quali
destinata alla sepoltura dei bambini
reca la scritta " Sepulcrum Parvolorum ".
Sempre all'interno la tomba di
una giovane di
23 anni Dorothea Stella a cui vennero attribuiti diversi
miracoli. Appena fuori il paese la chiesa di Sant'Anna
che conserva un affresco presso l'altare datato 1481.
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