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Racchiusa fra la catena dell'Appennino Umbro-Marchigiano e
il mare
Adriatico, questa regione si presenta con un paesaggio
vario, ora aspro e scosceso ora addolcito dalle colline.I monti della catena appenninica scendono ripidi in strette
valli o in profonde gole
scavate
da torrenti impetuosi che cercano
lo sbocco verso il mare.
Via via che ci si avvicina alla costa le montagne lasciano il posto
alle colline e alle distese di prato, i fiumi perdono il loro impeto e si
avviano
calmi verso il mare ormai prossimo.
Questo era il dolce paesaggio tanto amato da Giacomo Leopardi
il
grande poeta marchigiano nato a Recanati il
29 Giugno 1798.
Cenni storici-
Tra tutti i popoli che vissero in questa
regione, prevalsero i Piceni. |
Dopo la divisione tra l'Impero d'Occidente e quello d'Oriente, la
regione passa a quest'ultimo.
Nel 752 fu occupata da Astolfo re
longobardo e
successivamente da Pipino il Breve, re franco. Fu sede di tre marchesati: quello di Ancona, Camerino e Fano i quali le
dettero il nome che tutt'ora ha:Marche
Le province-
Ancona:
sorge a riparo di un insenatura del monte Conero, si affaccia sul mare
nell'ampia baia è situato
uno dei più importanti porti dell'Adriatico. Nel cuore della città alta, su un verde
poggio si eleva il
Duomo di San. Ciriaco XI sec. in stile romanico con una pianta a croce greca e un'alta cupola
centrale. Il portale gotico è del XIII sec. Il Duomo domina su uno sfondo di ridenti pendii, chiese e
palazzi, memorie
di antiche glorie comunali.
Pesaro-Urbino:
Pesaro, sulla costa, ricorda con i suoi edifici rinascimentali
i fasti e il prestigio di antichi signori:
i Malatesta, gli Sforza e Della Rovere.
Urbino, aggrappata alla sommità di una collina, domina il paesaggio
circostante ricco di
coltivazioni. Antico centro rinascimentale celebre è il Palazzo Ducale. Notevole è l'attività
culturale
che si svolge intorno all'antica Università.
Macerata-
Disposta sulla dorsale di un colle, tra i fiumi Chienti e Potenza,
Macerata conserva notevoli edifici
medioevali e ricordi dell'età romana
Ascoli Piceno:
Protetta dalla catena dei Monti Sibillini, quasi al confine con
l'Abruzzo, Ascoli Piceno sorge nella
valle del Tronto.
MONTI SIBILLINI
La zona dei monti Sibillini è una tra le più belle
dell'Appennino. La natura impervia dei luoghi ricchi di
leggende, e i caratteristici centri abitati che conservano ancora le
tracce di un antico passato, ne fanno una
zona ancora "selvaggia".
Monte Vettore: alto 2.478 m. s.l.m. è
il monte più alto dei Sibillini, ha una caratteristica forma a ferro di
cavallo che racchiude il Lago di Pilato.
Lago di Pilato: nelle sue acque ha
trovato il suo abitat naturale un crostaceo della specie dei chirocefali
lungo solo 1,5 cm. di colore tendente all'arancio.
La leggenda narra che Ponzio Pilato sprofondò tra le acque del lago dopo
un tormentato
errare con il rimorso di aver fatto crocifiggere il figlio di Dio,
Nella zona del lago cresce il mirtillo nero, la stella alpina, il
rabarbaro, il papavero giallo.
Monte della Sibilla: da essa deriva il
nome dell'intera catena, questo monte ha una forma triangolare
appuntita che emerge da una "corona" di rocce rosate che
le conferisce un aspetto
imponente. La leggenda cita questo monte e l'omonima grotta come il regno
della Sibilla,
sacerdotessa del dio Apollo, un' altra delle tante leggende è legata alla
Grotta delle Fate
a 2.150 m. s.l.m. , qui si narra vivesse la perfida Alcina, un'
ammaliatrice, alla quale solo
Guerrin Meschino riuscì a resistere ponendo così fine al suo regno
malvagio.
Storie di cavalieri leggendari aleggiano tra queste montagne,
dove vola ancora indisturbata l'aquila
reale , questi miti trovano forse un fondamento nell'ipotesi che in un
lontano passato qui vennero a
rifugiarsi per sfuggire all'inquisizione alchimisti ed eretici.
L' Infernaccio:le gole
dell'Infernaccio sono forse il tratto in assoluto più spettacolare dei
monti Sibillini
le gole risalgono il corso del fiume Tenna, dalle strette pareti in
calcare, sgorgano a tratti
delle piccole sorgenti.
Valle dell'Ambro: il fiume omonimo
scorre sopra le rocce bianche con sfumature rosate che conferiscono
alle limpidissime acque un colore ambrato da qui il nome della valle. Il
fiume scorre tra pareti
di roccia alte fino a 60 m. e formano in alcuni punti delle piccole
cascatelle. La sorgente
sgorga improvvisa da una grotta immersa nel verde. Nella valle è anche
possibile visitare
il Santuario della Madonna dell'Ambro.
Molti sono gli itinerari turistici, con diversi
gradi di difficoltà, per chi amante della montagna vi si volesse
recare.
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